drammaturgia
ricci/forte
stylist
Simone Valsecchi
assistente regia
Elisa Menchicchi
regia
Stefano Ricci
Marco Angelilli
Pierre Lucat
Giuseppe Sartori
Anna Terio
una produzione ricci/forte collaborazione con CSS Udine
Spazio claustrofobico_violenze_ambiguità_dominio_discontinuità del tempo: passato insondabile/presente menzognero. Strumenti pinteriani per scannerizzare il gioco sottile che cancella i confini impalpabili dei rapporti interpersonali. La memoria è tana, Arca dell’Alleanza, tavolo operatorio dove ricucire la propria verità soggettiva, dove mentire è d’obbligo. Topografie umane parcheggiate presso un checkpoint, analizzate sotto la luce inospitale di neon interfaccianti le debolezze contemporanee. La natura subdola di noialtri abitanti della Terra diventa crosta ghiacciata su cui - in loop - pattiniamo un doppio axel, incuranti del tempo che scioglie sotto i piedi qualunque compattezza. Qualunque differenza. Il processo di manipolazione semiotica delle passioni resta incompiuto. I cadaveri dissezionati di quello che eravamo tornano alla luce: A. A. A. cercasi manto di prato all’inglese in nylon, anche usato, per sepoltura omologante definitiva.